
Nelle campagne che circondano la Cascina Torretta, sulla strada sterrata che ad essa conduce, si erge la caratteristica edicola mariana che si confonde con il paesaggio circostante coltivato a riso e mais.
Ecco la descrizione tecnica che la prof.ssa MariaCristina Daccò, autrice del dipinto, ha fatto.
Sullo sfondo non poteva che esserci il paesaggio della nostra campagna coltivata, con la strada sterrata che serpeggia lentamente sotto un cielo limpido che schiarisce all’orizzonte. Per la figura di Maria ho preso spunto dal giovane volto di Margherita Caruso, – la ragazza che interpretò la Madonna nel film “Il Vangelo secondo Matteo” di Pasolini – collocandola all’esterno di una finestra, appoggiata al parapetto con le braccia che sorreggono il piccolo Gesù, nell’atto di porgerlo – almeno questa era la mia intenzione – a noi. Maria nelle Litanie Lauretane è “Ianua coeli”, nel canto Ave Maris Stella “Felix coeli porta”, il suo sì, la sua potenza, la sua bontà sono il “passaggio” per la salvezza; per questo dipingendola ho voluto che fosse tra lo spazio esterno e quello della cappella, della nostra casa, che in questi giorni molte persone hanno concorso a intonacare, dipingere, ornare con pizzi, fiori e lumi. Sul davanzale, elemento caratteristico e ricorrente in numerosissime rappresentazioni della Madonna col Bambino, ho messo un vaso di vetro con fiori di campo posto su una tovaglietta, come era frequente vedere nelle case delle nostre nonne e ancora oggi nei piccoli altari e nelle edicole così diffuse nelle vie e nei cortili del nostro paese, segni resistenti, incisivi, di una fede certa, capace di permeare ogni aspetto e ogni momento dell’esistenza quotidiana.
Il Bambino Gesù, con indosso un camicino, porge una melagrana alla sua Mamma. Questo frutto è un simbolo cristiano della Resurrezione, derivato da un antico riferimento alla dea Proserpina che ogni anno tornava sulla terra per rigenerarla, ma rappresenta anche l’unità di molti, in questo caso i figli, i cristiani, sotto l’autorità, la protezione della Santa Chiesa, di Maria.
Ed è proprio un’ unità, una coincidenza d’intenti, emersa direi inaspettatamente, tra alcune persone del nostro paese che ha consentito il “restauro” di quest’edicola segnata pesantemente dal tempo e dalle intemperie che l’avevano sgretolata in più punti, nei suoi elementi caratteristici. In basso, al centro del quadro, ho tracciato in modo lieve, quasi un graffio sulla parete, la parola “fiat”, il mio sì, il nostro sì, a volte debole, frettoloso o incerto nelle fatiche, nei dolori, nelle “screpolature” di tutti i giorni , ma ben evidente allo sguardo materno di Maria che offrendoci suo Figlio ci rende “un cuor solo e un’anima sola”.

L’edicola e il dipinto furono benedetti dal parroco don Tino Baini il 31 maggio 2019.
Domani, lunedì 20 maggio verrà recitato Il Santo Rosario alle ore 21,00.